Psicologa Casatenovo e Brianza, Dott.ssa Nadia AndreottiPsicologa Casatenovo e Brianza, Dott.ssa Nadia AndreottiPsicologa Casatenovo e Brianza, Dott.ssa Nadia AndreottiPsicologa Casatenovo e Brianza, Dott.ssa Nadia Andreotti
  • HOME
  • CHI SONO
    • DOTT.SSA NADIA ANDREOTTI
    • COME LAVORO
  • DI COSA MI OCCUPO
    • ANSIA E SINTOMI PSICOSOMATICI
    • DEPRESSIONE
    • CRISI, TRAUMI, LUTTI
    • PROBLEMI DI COPPIA
    • DIFFICOLTÀ CON I FIGLI
    • MIGLIORAMENTO PERSONALE
    • PROBLEMI LAVORATIVI E SCOLASTICI
  • SERVIZI PSICOLOGICI
    • PSICOTERAPIA E SOSTEGNO PSICOLOGICO
    • CONSULENZA PSICOLOGICA ONLINE
    • CORSO DI TRAINING AUTOGENO E RILASSAMENTO
  • CONTATTI
  • BLOG

Come aiutare chi soffre di depressione?

Scritto da Dott.ssa Nadia Andreotti il 26 Ottobre 2018
aiutare chi soffre di depressione
Come aiutare chi soffre di depressione? In questo articolo si rifletterà rispetto al ruolo dei famigliari di una persona depressa. Può capitare di non sapere come aiutare chi soffre di depressione, in quanto i tentativi messi in atto sembrano essere infruttuosi. I famigliari possono trovarsi in difficoltà perché non sanno come sostenerla e aiutarla.  Ci si può sentire impotenti perché ogni tentativo di sollevare e aiutare chi soffre di depressione risulta vano. I pensieri continui e ripetitivi, oltre alla tendenza a non agire, possono mettere a dura prova la pazienza e diventare disturbanti e irritanti.
Inoltre, a volte non si sa capire se il proprio caro sta vivendo un momento di sconforto o una depressione. A tutti possono capitare brevi periodi di fatica in cui ci sente meno attivi e vitali del solito. Questi momenti possono essere caratterizzati da forte tristezza, pessimismo, perdita di interesse e del piacere verso le cose e le situazioni, soprattutto di tipo sociale. Cambiano anche i ritmi del sonno e alimentari, per cui  il proprio peso può aumentare o diminuire, ci si può sentire agitati o rallentati a livello motorio. Inoltre, si fatica a concentrarsi e si avverte una mancanza di energia. Può capitare anche di autosvalutarsi e pensare alla morte. Quando questi vissuti persistono o diventano abbastanza gravi da interferire con il normale funzionamento, sono considerati sintomi di depressione. In tali casi , è necessario che chi ne soffre inizi una terapia psicologica e farmacologica per poter affrontare tale disturbo.

Come si sente chi cerca di aiutare chi soffre di depressione?

Chi soffre di depressione desidera l’affetto degli altri e questo può attivare nei famigliari la piacevole sensazione di sentirsi utili e di supporto al proprio caro. Ci si sente motivati nel sostenerlo, speranzosi e desiderosi che guarisca. Questa buona carica è sicuramente positiva perché aiuta tutta la famiglia a non farsi fagocitare dalla depressione, ma anzi ad uscirne.
Tuttavia, anche i famigliari possono vivere dei momenti di difficoltà e provare emozioni negative perché la depressione mette tutti a dura prova. Si arriva anche a non riconoscere più la persona amata. Infatti, chi soffre di depressione può tendere anche a respingere gli aiuti offerti, chiudendosi in sé stesso oppure svalutando quello che gli altri fanno per lui. Ad esempio, può irritarsi perché sente che l’affetto manifestato è troppo poco, è troppo tardi e non serve a farlo guarire dal disagio. Si può avere la sensazione che la vicinanza non venga riconosciuta e apprezzata. Per queste ragioni, i famigliari possono iniziare a nutrire sentimenti negativi verso il depresso. E’ bene non colpevolizzarsi per questi vissuti spiacevoli sapendo che sono normali e provano quanto è importante la relazione. Se  questi sentimenti non vengono riconosciuti apertamente e non vengono accettati, si rischia di “agirli” diventando indifferenti e insensibili verso chi soffre di depressione.

Quali emozioni negative prova chi cerca di aiutare chi soffre di depressione?

L’impotenza è una sensazione tipica di chi cerca di aiutare chi soffre di depressione. Sembra che non basti nulla, non si sa cosa fare e come aiutare chi ha bisogno dell’aiuto, aiuto che non guarisce o viene respinto.
La depressione comporta un ripiegamento su sé stessi e sui propri problemi e diminuisce la capacità di provare amore e gioia, arrivando a ferire i sentimenti altrui. I famigliari si sentono, quindi, respinti ingiustamente, non amati ed esclusi.

E’ frequente che i famigliari di chi soffre di depressione avvertano un senso di colpa, in quanto si sentono parzialmente responsabili dell’infelicità del caro. Questa convinzione si traduce nel timore di non fare abbastanza  per aiutare e rendere felice la persona che sta male. Purtroppo i famigliari non possono, da soli, ridare a un depresso la gioia di vivere e la fiducia nella vita. La depressione è una patologia complessa, dipende da un’interazione di cause psicologiche, biologiche e sociali e da eventi scatenanti.

Recenti ricerche psicologiche hanno evidenziato che la tristezza tende ad estendersi alle persone che entrano in contatto con la persona depressa. Nei famigliari si possono risvegliare tendenze depressive latenti, peggiorando il loro umore.

E’ frequente sentirsi senza speranze e scoraggiati, soprattutto dopo un lungo periodo di depressione. In questi casi prende il sopravvento la preoccupazione e il timore di non riuscire a vedere la luce alla fine del tunnel.

La rabbia verso un caro che sta male è forse il sentimento più difficile da gestire. Nasce dalla sensazione che il depresso si pianga addosso, insceni tragedie per piccolezze e che faccia poco per star meglio. E’ utile sapere  che, invece, è in una condizione di sofferenza psicologica da cui non può uscire con la sola forza di volontà, anzi la depressione paralizza la volontà e la capacità di agire.

Cosa fare per aiutare chi soffre di depressione

Sostenerlo nell’avere cure adeguate

Il primo passo è chiedere aiuto a dei professionisti. E’ importante costruire una rete di aiuti fin dai primi sintomi, per evitare che peggiorino. Chi soffre di depressione ha probabilmente bisogno di un supporto farmacologico da parte di uno psichiatra e di una psicoterapia. E’ possibile contattare i professionisti online o rivolgendosi al medico di base per avere indicazioni. I primi incontri di consultazione saranno utili per inquadrare la situazione ed impostare un percorso adeguato.

Assicuratevi che segua le terapie. E’ importante cercare di capire se assume correttamente le medicine, ma può servire anche motivare la persona a presentarsi alle sedute con la psicologa psicoterapeuta. Potreste offrirvi di accompagnarla e aspettare in sala d’attesa, se vuole, in quanto è un momento molto personale e delicato.

Aiutarlo nella quotidianità

Cercate di capire quali sono gli orari in cui è più triste. Ad, esempio, è probabile che nei momenti vuoti inizino dei pensieri negativi. Si può aiutare chi soffre di depressione telefonandogli o di chiedendogli di uscire. Sono prevedibili anche risposte negative, ma non mollate, ve ne sarà grato e vi sentirete più tranquilli.

I famigliari di una persona depressa possono cercare di contrastarne l’apatia e svogliatezza, senza forzarla troppo né costringendola, cercando di farle mantenere le abitudini quotidiane che ha lasciato o che sta cercando di lasciare. E’ utile anche coinvolgerla nelle attività insieme, sostenendola quando sente di non riuscire.

Per chi soffre di depressione è difficile mantenere una vita sociale. Superata la fase più acuta, tuttavia, è opportuno aiutarla a uscire dall’isolamento e riprendere gradualmente le relazioni iniziando con i parenti e gli amici più fidati.

Uno dei sintomi della depressione è l’alimentazione: si può avere troppa fame o inappetenza. Nel caso della perdita di appetito, potreste cucinarle dei piatti non eccessivi, ma  gustosi e ricchi di vitamine e proteine. Invece, se si riscontra la tendenza a mangiare troppo, si può aiutare chi soffre di depressione riducendo i cibi calorici e preparando grandi porzioni di cibi salutari.

Stargli vicino

Pur non avendo le competenze di una psicologa psicoterapeuta, anche i famigliari possono cercare di aiutare chi soffre di depressione, supportandolo, offrendosi di ascoltare e domandando come sta e cosa preoccupa. La comprensione e la vicinanza emotiva aiutano a non sentirsi ancor più sbagliati.

E’ importante anche saper gestire le lamentele. Aiutare chi soffre di depressione non significa farsi fagocitare del pessimismo generalizzato, ma sostenerlo nel vedere anche le possibili vie d’uscita.

Chi soffre di depressione percepisce le situazioni attraverso il filtro del pessimismo e può prendere decisioni dettate da stati d’animo profondamente negativi.  Suggerite di rimandare le decisioni importanti (interrompere un rapporto affettivo, cambiare lavoro o licenziarsi, fare acquisti o vendite importanti) a quando, risolta la depressione, tornerà a vedere le cose nella giusta luce.

Cosa non fare

Non sostenerlo erroneamente

Non banalizzate e non accusate la persona e la depressione. E’ importante evitare frasi del tipo “è colpa tua se le cose non cambiano”, “non ti impegni”, “devi essere tu a cambiare”, “smettila di cercare attenzione”, “devi smuoverti”. Queste considerazioni aumenteranno il senso di colpa, inadeguatezza e di inutilità.

Non sminuite le sue preoccupazioni e vissuti, ma bisogna accogliere queste sofferenze. Evitate frasi come “pensa a chi sta peggio di te”, “non hai nulla di cui preoccuparti”. Serve donare semplicemente la propria presenza, a volte senza dire nulla per far sentire il depresso meno solo nel suo buio.

Non sottovalutare il rischio di suicidio. E’ uno dei sintomi depressivi e a volte non rimane un semplice pensiero di morte. I famigliari devono porre una grande attenzione, parlarne apertamente e, possibilmente d’accordo con chi soffre di depressione, comunicare  ai curanti eventuali segnali di allarme. Non sottovalutate i comportamenti “sospetti” come fare testamento, regalare oggetti con un particolare valore affettivo, lasciare messaggi o lettere e salutare come se si stesse per partire. E’ importante porre attenzione anche ai pensieri dichiarati relativi alle idee di colpa (“La mia famiglia starebbe meglio se non dovesse sopportare la mia presenza”), alla sensazione di inutilità (“Che io ci sia o non ci sia non cambia nulla”), alla mancanza di speranza (“Non c’è più niente da fare, non guarirò mai”) e alle idee di rovina (“Ho sbagliato investimenti, rimarrò senza soldi e i miei figli dovranno lavorare tutta la vita per pagare i miei debiti”).

Non aiutarlo nella quotidianità

La depressione porta a vivere con un profondo senso di inadeguatezza ed inefficacia. E’ meglio evitare di rafforzare questi vissuti con atteggiamenti di forte preoccupazione e di perenne compassione.

Sconsiglio di farlo vivere come se fosse di cristallo o proteggendolo da tutto. E’ meglio evitare di essere sempre pronti ad accudire, a sostituirsi, a farsi carico di compiti che potrebbe svolgere autonomamente. Pur tenendo a mente la forte resistenza alla vita tipica della depressione, proviamo, gentilmente, a chiedere il suo aiuto, senza costringerlo, cercando di coinvolgerlo in determinate attività, cerchiamo di farlo sentire utile ed efficace.

Non accettare la delega incondizionata. Un meccanismo che tiene in vita la depressione è la delega: si smette di fare una serie di cose e si lascia che sia l’altro a farle. Questo fa sentire sempre più depresso, incapace, inconcludente.  Per svincolarsi dalle deleghe è bene cominciare con dei piccoli “No”. Se viene chiesto di fare una cosa al posto suo, si può chiedere almeno di iniziarla o svolgerla insieme. E’ utile anche spiegare che in quel momento non si può davvero anche se si vorrebbe.

Non sopravvalutare il proprio aiuto

Non potete guarire la depressione con l’amore. Una delle credenze più pericolose dei famigliari di un depresso è pensare di poterlo aiutare con il proprio affetto (“Il mio amore ti salverà!”). Questa convinzione molto spesso si traduce in una serie di comportamenti che fagocitano ogni risorsa. Vengono messi in campo tutti i possibili tentativi per aiutare chi soffre di depressione, cercando invano di guarirla con il proprio amore. L’idea che l’amore non è sufficiente risulta inconcepibile perché dolorosa e spaventante. Ogni gesto che non porta al risultato sperato rischia di incistare questa idea salvifica e allontana dalla realtà. Si diventa un ostaggio della depressione e la frustrazione legata all’impotenza di guarire il caro instaura un circolo vizioso. Infatti, emergono vissuti di colpa, impotenza, rabbia e insofferenza. Questo avviene perché non si riesce ad accettare la patologia depressiva e si fatica nel riconoscimento dei propri limiti.

Non dimenticare sé stessi. Stare vicino a chi soffre di depressione è impegnativo sul piano emotivo. Ritagliatevi degli spazi per ricaricarvi e mantenere il vostro equilibrio. Pur mantenendo il profondo rispetto della sofferenza, è importante che la vita sociale e famigliare, anche se a regime ridotto, continuino. Anche se non se la sentirà di partecipare, il fatto che la vita continui farà sentire il depresso meno in colpa.

Non chiedere aiuto. E’ possibile che la depressione di un famigliare trascini anche gli altri in un momento buio. In questi casi, è legittimo chiedere aiuto ad una psicologa psicoterapeuta per ricevere un sostegno psicologico per affrontare tale situazione. Inoltre, se non si sa come aiutare chi soffre di depressione, d’accordo con il paziente, è possibile chiedere indicazioni ai curanti per capire come sostenerlo nei momenti di crisi.

Articoli Correlati

dipendenza affettiva
1 Dicembre 2022

Dipendenza Affettiva: come riconoscere il mal d’amore


LEGGI TUTTO
assertività
5 Giugno 2022

Assertività: come trovare l’equilibrio tra sé e gli altri


LEGGI TUTTO
senso di inadeguatezza
7 Novembre 2021

Senso di inadeguatezza: come affrontare il timore di non valere abbastanza


LEGGI TUTTO

ARGOMENTI DI PSICOLOGIA

  • AFFRONTARE LA RABBIA
  • ANSIA, PANICO, FOBIE
  • AUTOSTIMA
  • BAMBINI
  • BLOG
  • CRISI E CAMBIAMENTO
  • DEPRESSIONE
  • DIFFICOLTÀ COI FIGLI
  • MIGLIORAMENTO PERSONALE
  • PROBLEMI A LAVORO
  • PROBLEMI DI COPPIA
  • PROBLEMI RELAZIONALI
  • PROBLEMI SOCIALI
  • Senza categoria
  • SUPERARE I TRAUMI
  • TRAUMI E LUTTI

CONTATTA LA PSICOLOGA

    [recaptcha size:compact]

    Con l’invio del presente modulo acconsento al trattamento dei dati personali unicamente alla richiesta in oggetto, secondo la normativa vigente sulla Privacy D.Lgs. 196/2003.

    ULTIME DAL BLOG

    • dipendenza affettiva0
      Dipendenza Affettiva: come riconoscere il mal d’amore
      1 Dicembre 2022
    • assertività0
      Assertività: come trovare l’equilibrio tra sé e gli altri
      5 Giugno 2022
    • senso di inadeguatezza1
      Senso di inadeguatezza: come affrontare il timore di non valere abbastanza
      7 Novembre 2021
    • fame emotiva0
      Fame emotiva-nervosa: quando si usa il cibo per nutrire le emozioni.
      28 Maggio 2021
    • stress0
      Stress: riconoscere le tensioni e imparare a gestirle
      8 Gennaio 2021

    ARGOMENTI DI PSICOLOGIA

    • AFFRONTARE LA RABBIA
    • ANSIA, PANICO, FOBIE
    • AUTOSTIMA
    • BAMBINI
    • BLOG
    • CRISI E CAMBIAMENTO
    • DEPRESSIONE
    • DIFFICOLTÀ COI FIGLI
    • MIGLIORAMENTO PERSONALE
    • PROBLEMI A LAVORO
    • PROBLEMI DI COPPIA
    • PROBLEMI RELAZIONALI
    • PROBLEMI SOCIALI
    • Senza categoria
    • SUPERARE I TRAUMI
    • TRAUMI E LUTTI

    CONTATTA LA PSICOLOGA

      [recaptcha]

      Con l’invio del presente modulo acconsento al trattamento dei dati personali unicamente alla richiesta in oggetto, secondo la normativa vigente sulla Privacy D.Lgs. 196/2003.

      © 2018 Dott.ssa Nadia Andreotti, Psicologa Casatenovo e Brianza | Iscrizione Ordine Psicologi Lombardia N. 03/16947 | P. IVA. 03516680133 | Studio di Casatenovo | Privacy Policy || Credits: Nicola Stella
      Utilizziamo i cookie per personalizzare contenuti ed annunci, per fornire funzionalità dei social media e per analizzare il nostro traffico. Condividiamo inoltre informazioni sul modo in cui utilizza il nostro sito con i nostri partner che si occupano di analisi dei dati web, pubblicità e social media, i quali potrebbero combinarle con altre informazioni che ha fornito loro o che hanno raccolto dal suo utilizzo dei loro servizi. Acconsenta ai nostri cookie se continua ad utilizzare il nostro sito web.ACCETTO PRIVACY POLICY
      Privacy & Cookies Policy

      Privacy Overview

      This website uses cookies to improve your experience while you navigate through the website. Out of these, the cookies that are categorized as necessary are stored on your browser as they are essential for the working of basic functionalities of the website. We also use third-party cookies that help us analyze and understand how you use this website. These cookies will be stored in your browser only with your consent. You also have the option to opt-out of these cookies. But opting out of some of these cookies may affect your browsing experience.
      Necessary
      Sempre abilitato
      Necessary cookies are absolutely essential for the website to function properly. This category only includes cookies that ensures basic functionalities and security features of the website. These cookies do not store any personal information.
      Non-necessary
      Any cookies that may not be particularly necessary for the website to function and is used specifically to collect user personal data via analytics, ads, other embedded contents are termed as non-necessary cookies. It is mandatory to procure user consent prior to running these cookies on your website.
      ACCETTA E SALVA