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Attacchi di panico notturni: cosa sono e come si affronta il terrore che appare durante la notte

Scritto da Dott.ssa Nadia Andreotti il 16 Aprile 2018
attacchi panico notturni

Gli attacchi di panico notturni sono molto spaventanti per i sintomi fisici e psicologici vissuti e perché si verificano durante le ore notturne. Chi ne soffre, avverte una grande ansia che sembra difficile da gestire per l’intensità e l‘inspiegabilità. E’ come se il corpo si sentisse minacciato e all’erta senza la presenza un reale pericolo. Quando si verificano di notte, generano ancor più paura a causa dell’essere svegliati improvvisamente e ci si sente ancor più in balia del terrore incontrollabile. Inoltre, si ha spesso il timore che questi attacchi si verifichino nuovamente. 

Quali sono i sintomi degli attacchi di panico notturni?

L’attacco di panico è un’intensa e veloce manifestazione di disagio e paura. Inizia improvvisamente, raggiunge l’apice circa in 10 minuti ed è accompagnato da un senso di pericolo o di catastrofe imminente. L’attacco di panico notturno sorprende nel sonno, si viene svegliati improvvisamente da un forte disagio incontrollabile, amplificato dal buio notturno.

Si avvertono sintomi che coinvolgono l’emotività, il pensiero ed il corpo. A livello emotivo, si possono sentire la paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire. Si possono provare sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento. Durante gli attacchi di panico può anche capitare di vivere esperienze di derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (sentire di essere distaccati da sé stessi). Il corpo è molto attivato, si possono verificare nausea o disturbi addominali, dolore o fastidio al petto. Si possono avvertire modifiche nel battito cardiaco, come palpitazioni, cardiopalmo e tachicardia. Il respiro può cambiare con dispnea o sensazione di soffocamento o di  asfissia. Ci può essere un aumento della sudorazione, brividi o vampate di calore, parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio) e tremori fini o a grandi scosse.

Calmarsi dopo gli attacchi di panico notturni non è semplice e diventa molto difficile riuscire a riaddormentarsi. Infatti, si teme che si verifichino incubi e ulteriori malesseri.

Si può ritenere che gli attacchi di panico notturni siano degli incubi o dovuti a dei sogni spaventanti. Certamente gli incubi possano creare sentimenti di paura e di ansia con attivazioni simili a quelle degli attacchi di panico notturni. Tuttavia, quando una persona ha un attacco di panico di notte, non ricorda il sogno e la condizione di ansia persiste per lungo tempo, influenzando la qualità di rilassamento e di sonno.

Si può sviluppare anche il timore di avere altri attacchi di panico notturni

Alcune persone possono sviluppare anche un’ansia anticipatoria dovuta al timore di avere attacchi di panico notturni.  Quando arriva il momento di dormire ci si sente strani, a disagio e agitati. Si prova a rimandare il più possibile l’orario di addormentamento, cercando di distrarsi e non ascoltare il timore di avere un attacco di panico. Tuttavia, non si riesce a pensare ad altro, più ci si prova, più l’angoscia sale. Si teme di avere un grave problema, si prova invano a pensare alle cause e si è molto attenti a ogni piccolo segnale di malessere. Ci si agita per lunghi e interminabili minuti, a volte per ore, fino a che, lentamente, ci si sente meglio e finalmente ci si addormenta. Durante la notte, il sonno può essere disturbato e può verificarsi l’attacco di panico notturno, oppure no.

Il giorno seguente non si può fare a meno di pensare a quello che è successo e si avvertono gli strascichi di quella sensazione di ansia disturbante. La sera successiva ci si chiede “E se capitasse stanotte?” ed ecco che inizia il ciclo vizioso del panico.

Le preoccupazioni possono aumentare quando vengono svolti accertamenti medici, che non evidenziano alcuna problematica fisica. Infatti, per molti, è più spaventoso sapere di non aver nessun problema medico perché questo gli sembra più gestibile. Queste condizioni alimentano ancora di più l’ansia e, quindi, la frequenza e l’intensità degli attacchi di panico notturni, che sembrano sempre meno controllabili.

Quali sono le cause degli attacchi di panico notturni?

Chi soffre di attacchi di panico spesso fatica a trovare un motivo che li giustifichi, li trova improvvisi e apparentemente scollegati con la situazione che sta vivendo.

Gli attacchi di panico notturni consistono nella manifestazione di forti emozioni che cerchiamo di non esprimere consapevolmente. Sono anche il segnale che la nostra mente e il nostro corpo inviano per indicare che è stato superato il limite. A volte, infatti, non ci si concede di fermarsi e ricaricarsi per affrontare le difficoltà quotidiane. Si continua a proseguire sovraccaricandosi, è come guidare un’automobile senza benzina, gli attacchi di panico notturni  sono come l’indicatore della riserva. Gli attacchi di panico notturni costituiscono spesso “la coda” di stati generali di ansia che il nostro cervello cerca di elaborare durante la notte, ma a volte il carico è talmente alto che si genera un attacco di panico.

Le cause scatenanti degli attacchi di panico notturni possono essere molteplici. Può presentarsi in occasione di momenti di intenso stress personale, relazionale, lavorativo o scolastico. In questi casi, ci si sta sovraccaricando a causa dei troppi impegni, di eccessive incombenze e di ritmi di vita che vanno oltre le proprie possibilità. Si verifica anche quando la persona sta vivendo momenti di cambiamento oppure sta compiendo una scelta. Frequentemente, si manifestano quando si sta vivendo un momento di svincolo e non si sente di avere le risorse adeguate per affrontare le nuove responsabilità e condizioni. Gli attacchi di panico notturni possono anche indicare la paura per l’allontanamento da situazioni o luoghi sicuri. Spesso, il problema è legato a conflitti irrisolti con cui ci si trova a fare i conti più o meno consapevolmente.

Come si affrontano gli attacchi di panico notturni?

Quando si vive un periodo di ansia è importante non sottovalutarla e ascoltare i messaggi del proprio corpo. Serve, quindi,  cercare di prevenire l’insorgenza di attacchi di panico notturni e “non tirare troppo la corda” di fronte a segnali di malessere.

Subito dopo l’attacco di panico, si può provare a svolgere dei respiri profondi e utilizzare tecniche di rilassamento. Aiuta anche parlare con qualcuno, pensare a situazioni piacevoli e intraprendere delle piccole attività distraenti e tranquillizzanti.

Tuttavia, tentare di risolvere gli attacchi di panico da soli spesso non funziona, anzi è un modo per continuare a nascondere le soluzioni e il problema. Quando gli attacchi di panico notturni iniziano a manifestarsi intensamente e frequentemente è troppo tardi per il fai da te. In questi casi, bisogna accettare che la mente e il corpo stanno mandando segnali per prendersi cura di sé stessi. Spesso, si riesce ad intuire quale problema o situazione può essere la causa scatenante, ma non si ha la forza per mettere in atto la soluzione.

Quindi, è necessario rivolgersi ad una psicologa psicoterapeuta per la valutazione e diagnosi degli attacchi di panico notturni. Un percorso di sostegno psicologico e psicoterapia riesce a dare sollievo rispetto ai sintomi. Possono essere usate anche tecniche di rilassamento e Training Autogeno da utilizzare prima di dormire o per calmarsi. Inoltre, la psicoterapia aiuta a mettere in atto i cambiamenti necessari per raggiungere il benessere. Si ha anche la possibilità di riflettere e agire rispetto alle cause e agli aspetti del proprio funzionamento individuale e relazionale che hanno portato agli attacchi di panico.

 

Per approfondire, consulta la pagina Ansia .

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