Come aiutare chi soffre di ansia? Molto spesso i sintomi ansiosi risultano invalidanti non soltanto per chi ne soffre, ma anche per i parenti. Scatta il desiderio di aiutare la persona ansiosa ad alleviare questa sofferenza, ma spesso ci si sente impreparati e non si sa cosa fare per aiutare efficacemente. E’ difficile anche perché le persone ansiose hanno la tendenza a chiudersi ed evitare le relazioni sociali oppure, al contrario, a essere molto dipendenti dall’aiuto dei famigliari per affrontare le relazioni.
In questo articolo vedremo cosa è possibile fare concretamente per aiutare chi soffre di ansia e cosa è meglio non fare.
Prima di tutto, è importante capire che cosa significa vivere con l’ansia. Serve documentarsi, ma anche parlare con la persona che ne soffre per capire i sintomi specifici che vive. I disturbi d’ansia non si manifestano come la normale preoccupazione avvertita davanti alle prove della vita, al proprio capo o al bullo della scuola. È una sensazione molto più complessa, meno controllabile che influisce sulla mente e sul corpo. Ad esempio, i pensieri negativi sono talmente dominanti da ridurre la capacità di pensare in positivo, modalità che rende più difficile controllare l’ansia. Si avvertono anche sintomi fisici ed aumenta la sensibilità ai cambiamenti del proprio corpo. Inoltre, le persone ansiose hanno paura di provare ansia, questo genera un’escalation e la tendenza ad evitare le situazioni che potrebbero agitare.
Il primo passo è chiedere aiuto a dei professionisti. E’ importante costruire una rete di aiuti fin dai primi sintomi, per evitare che peggiorino. Chi soffre di ansia ha sicuramente bisogno di una psicoterapia e potrebbe essergli utile anche un supporto farmacologico da parte di uno psichiatra. E’ possibile contattare i professionisti online o rivolgendosi al medico di base per avere indicazioni. I primi incontri di consultazione saranno utili per inquadrare la situazione ed impostare un percorso adeguato.
Assicuratevi che segua le terapie. E’ importante cercare di capire se assume correttamente le medicine, ma può servire anche motivare la persona a presentarsi alle sedute con la psicologa psicoterapeuta. Potreste offrirvi di accompagnarla e aspettare in sala d’attesa, se vuole, in quanto è un momento molto personale e delicato.
E’ importante riconoscere che ciò che l’altro sta vivendo è reale e che può essere difficile affrontare le situazioni ansiose. Essere empatici significa mettersi nei panni dell’altra persona e imparare dalla sua esperienza cosa significa sperimentare ansia. Un approccio sprezzante o giudicante volto a banalizzare o negare l’esperienza ansiosa non aiuta a superare il problema, ma anzi lo rinforza.
Esplicitate che volete aiutare chi soffre di ansia dichiarando che siete disponibili ad ascoltare in modo aperto e sincero senza giudizi.
Deve passare anche il messaggio che la situazione ansiosa che sta vivendo non cambierà il vostro affetto.
E’ utile anche dare la propria disponibilità ad essere contattati telefonicamente. E’ di grande conforto sapere di avere una persona cara a cui rivolgersi in un momento di difficoltà in quanto spesso l’ansia fa sentire soli e smarriti. Sapere che qualcuno c’è, anche solo per una telefonata, riduce il pensiero negativo.
L’ansia può rendere le persone più facilmente irritabili in quanto è più difficile riuscire a controllarsi e gestire la portata dei sintomi, con il rischio di ferire chi sta attorno. Per aiutare chi soffre di ansia, serve essere indulgenti, non colpevolizzare e far sapere che, anche se non si è comportato nel modo giusto, non si ha intenzione di interrompere la relazione.
Trascorrere del tempo insieme a chi soffre di ansia svolgendo attività piacevoli è di aiuto perché permette di rafforzarsi, distrarsi dalle paure e non pensare in modo persistente alle preoccupazioni. Trasmette che c’è una vita oltre alle paure e che queste non hanno intaccato completamente la quotidianità.
L’ansia può compromettere la normale vita quotidiana e quindi la persona ansiosa può apprezzare un aiuto pratico che la sostenga nell’affrontare le incombenze che sembrano insormontabili. Si può aiutare chi soffre di ansia chiedendo di cosa ha bisogno o offrirsi di fare qualcosa di specifico, assicurandosi di aver ottenuto il consenso e che l’aiuto non sia percepito come svalutante o colpevolizzante. E’ importante, però, non arrivare a sostituirsi completamente nei compiti di vita quotidiana, rischiando di colludere con il disturbo e mantenere i meccanismi che lo sostengono.
E’ controproducente fornire soluzioni semplicistiche e fai-da-te spacciandole per efficaci. E’ rischioso trasmettere che si ritiene che basterebbe provarci più duramente per poter affrontare l’ansia. Invece, è più utile è chiedere direttamente alla persona se desidera qualche consiglio o supporto e capire insieme quali strategie ha già sperimentato e perché non hanno funzionato.
Alcune persone provano ad aiutare chi soffre di ansia convincendolo a non agitarsi, ma è molto difficile controllare razionalmente i propri sintomi. Infatti, pur sapendo che la propria preoccupazione è esagerata, non si può fare a meno di essere ansiosi. Se l’ansia si potesse eliminare con la sola forza di volontà, al mondo non ci sarebbero persone che soffrono di questo disturbo. Come non possiamo decidere di non avere mal di testa, non possiamo decidere di non provare più ansia. Serve rassicurare sul fatto che si comprende quanto sia difficile allontanare i pensieri negativi e rafforzare i progressi.
Nell’intento di manifestare vicinanza, può capitare di esagerare nel porre domande e risultare invadenti, è meglio esprimere la propria disponibilità ad ascoltare senza forzare la persona a parlare e raccontare ciò che sente.
Spesso, si prova ad aiutare chi soffre di ansia spingendo ad affrontare le situazioni che la generano. Questo è sicuramente utile perché l’evitamento è una modalità che fomenta l’ansia. Tuttavia, se la persona non è davvero pronta a affrontare la situazione ansiosa, il rischio è quello di aumentare la sensazione di inefficacia e sconfitta, è meglio valutare insieme la possibilità di fare piccoli passi.
Per aiutare chi soffre di ansia, si può avere la tendenza a crearle attorno un guscio protettivo. Questo, tuttavia, può far arrivare un messaggio svalutante ed impedisce di reagire e diventare protagonista della propria salute e della propria vita. Infatti, aumenta la sensazione di inutilità, incrementa il fallimento e porta alla convinzione che davvero non si è più in grado di fare le cose più elementari. Incoraggiare ed enfatizzare i piccoli successi è la strada giusta.
Serve evitare di manifestare eccessivamente a chi soffre di ansia che si è molto preoccupati per alcuni problemi e per la loro ansia. Questo, infatti, potrebbe generare sconforto e senso di colpa. E’ meglio mostrarsi forti e speranzosi di fronte alle difficoltà.
E’ comunque giusto non fare i supereroi e mostrare che si possono avere delle fragilità che vengono affrontate. Questo può aiutare chi soffre di ansia a vedere una speranza e a non sentire di essere l’unica persona che ha difficoltà.
Se si ritiene di essere troppo esausti o affaticati emotivamente nel sostenere la persona ansiosa, è necessario stabilire dei confini e concedersi un proprio spazio personale volto al recupero del proprio benessere. Questo può far sentire in colpa o preoccupati per l’altro, ma può essere molto importante per salvaguardare la relazione e per aiutare chi soffre di ansia efficacemente.
Purtroppo per gestire efficacemente l’ansia occorrono tempo e lavoro. Coloro che cercano di curarla troppo velocemente, spesso scoprono di avere delle battute d’arresto che possono essere peggio dell’ansia iniziale. Serve, quindi, che le persone ansiose abbiano accanto a loro figure pazienti e in grado di sostenerle.
L’ansia è una condizione curabile, ma chi ne soffre si sente senza via di uscita. Infatti, ci potrebbero essere momenti in cui pensa che potrebbe durare per sempre, si può aiutare chi soffre di ansia a vedere che c’è una speranza e sottolineare i piccoli miglioramenti compiuti, ma soprattutto la motivazione ad andare avanti.